Al momento stai visualizzando Cristalloterapia

Cristalloterapia

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:BLOG
  • Commenti dell'articolo:0 commenti

Lo studio della cristalloterapia permette di avvicinarsi al meraviglioso mondo dei Minerali e delle loro proprietà terapeutiche. Ma da cosa dipendono queste proprietà? Dipendono fondamentalmente da quattro fattori:

  • Il tipo di genesi minerale
  • La sua struttura cristallina
  • La sua composizione chimica
  • Il suo colore

Capire come questi quattro fattori interagiscono tra di loro permette di individuare le caratteristiche terapeutiche  di qualsiasi pietra, cristallo o minerale.


 

ROCCE PRIMARIE

La terra ha origine da una nube di gas che attraverso un processo di condensazione si è trasformata in una massa di fuoco, costituita da sostanze fuse ad alta densità. Questa massa costituisce ora il magma.

Il magma si trova a parecchi chilometri al di sotto della crosta terrestre ed è in continuo movimento, generato dal fatto che la temperatura di questa massa fusa è molto maggiore di quella degli  strati superiori provocandone così la risalita.

Ma in questa risalita i materiali si raffreddano provocando quindi la ricaduta: come una pentola che bolle. Il magma tende nella sua ascesa a raffreddarsi e a consolidarsi causando quindi la nascita delle rocce magmatiche e dei minerali “primari”.

In sintesi la formazione delle rocce primarie consiste in  un processo di cristallizzazione dovuto al raffreddamento e alla solidificazione del magma liquido.

I componenti del magma rappresentano il materiale con cui i futuri minerali verranno formati. I fattori pressione, calore, spazio e tempo determinano le modalità del processo di cristallizzazione.

Fanno parte delle rocce primarie varie tipologie di rocce con proprietà terapeutiche:

le POMICI  a bassa densità a causa della porosità prodotta dai gas;

le PORFIRITI e le RIOLITI di cui fanno parte l’AGATA A MACCHIE DI LEOPARDO e l’OPALE DI FUOCO

l’OSSIDIANA in seguito al raffreddamento repentino della lava (in un corso d’acqua).

Tutti i minerali di origine liquido magmatica come:

  • l’EPIDOTO
  • l’OLIVINA
  • il QUARZO ROSA
  • lo ZIRCONE
  • Rocce idrotermali come:
  • l’AMAZZONITE
  • la FLUORITE
  • la KUNZITE
  • la PIETRA DI LUNA

Fino ad arrivare  alla formazione di pietre particolarmente belle, dovuta alla penetrazione fra il magma dell’acqua,  che si insinua nelle crepe e nelle fenditure delle rocce vicine al magma come:

  • l’AGATA
  • l’AMETISTA
  • il CRISTALLO DI ROCCA
  • i CALCEDONI
  • il QUARZO AFFUMICATO ecc.

 

ROCCE SECONDARIE

Possiamo notare che l’esposizione al sole e alla pioggia, al calore e al freddo, al gelo ed al vento, modificano progressivamente la struttura delle rocce, provocando un effetto disgregante.

Ecco che ai piedi delle montagne si possono notare cumuli di detriti magari trasportati dall’acqua o dalle valanghe chiamato sedimento. Qui si possono trovare rocce di interesse terapeutico  come:

  • l’ANIDRITE
  • la CALCITE
  • la DOLOMITE
  • la SELENITE (gesso)
  • la PIRITE

Un altro tipo di processo disgregativo, anche se piccolo ma costantemente in corso ovunque nel sottosuolo,  deriva dalla penetrazione dell’acqua che, entrando nelle fenditure delle rocce, veicola ossigeno, anidride carbonica e acidi che disgregano i componenti minerali.

Queste sostanze, una volta libere tendono a combinarsi con le altre sciolte nell’acqua, per poi depositarsi sotto forma di nuovi minerali in zone più  profonde, di solito in acque sotterranee.

La zona soprastante queste acque sotterranee è definita “area di disgregazione” o di “ossidazione”, che da un punto di vista chimico significa la cessione di elettroni, un fenomeno  attraverso il quale gli atomi metallici divengono ioni, particelle elettricamente cariche e chimicamente attive.

I minerali di queste aree di ossidazione sono:

  • l’AZZURRITE
  • la MALACHITE
  • la CRISOCOLLA
  • il TURCHESE

Al contrario nella “zona di cementazione” avvengono dei processi di riduzione(assorbimento di elettroni) dove gli ioni diventano di nuovo atomi neutri di metallo, il contrario di ossidazione.

  • Il RAME
  • l’ARGENTO PURO

ROCCE METAMORFICHE (o TERZIARIE)

La trasformazione di una roccia attraverso pressione e calore, senza che giunga la fusione, viene detta “metamorfosi”, cioè mutamento di forma; le rocce che ne derivano sono rocce “metamorfiche”, ed i minerali racchiusi all’interno, “metamorfici” o “terziari”.

La manifestazione più eclatante è avvenuta con la formazione delle catene montuose: le rocce trascinate in questo processo di modifica della superficie, subiscono dei cambiamenti strutturali.

Gli strati rocciosi comprimendosi vicendevolmente, arrivano a scambiarsi i minerali formando così nuove rocce.

Un altro tipo di metamorfosi è quello detto “regionale” quando la sovrapposizione di nuovi strati ne produce lo sprofondamento.

Rocce tipiche di queste formazioni sono:

  • il GRANATO
  • la GIADA
  • la NEFRITE
  • la SERPENTINA
  • l’OCCHIO DI TIGRE
  • il MARMO

La “metamorfosi da contatto” invece è dovuta al fatto che il magma risalendo provoca un forte aumento di calore nelle rocce vicine che subiscono una modifica  nella composizione dei minerali. Attraverso questo processo si formano pietre come:

  • il RUBINO
  • lo ZAFFIRO

In sostanza la formazione dei minerali “terziari” è dovuta ad un processo di trasformazione, attraverso il quale, ciò che non resiste alla pressione o al calore, è costretto ad assumere una nuova forma o addirittura per effetto dell’interscambio, alla formazione di un nuovo minerale.

Riassumendo  è  chiaro che anche le rocce e i minerali non sono eterne o immutabili, come si potrebbe immaginare. Ciò è dovuto ai tempi biblici in cui avvengono le trasformazioni geologiche in contrapposizione alla nostra breve esistenza.

Dal magma sorgono le rocce magmatiche o primarie; successivamente queste subiscono una trasformazione per effetto di eventi atmosferici e altri fattori ambientali, in sedimenti o rocce secondarie.

Tutte e due possono essere oggetto di ulteriore trasformazione in rocce metamorfiche o terziarie una volta subito il processo di disgregazione, per poi chiudersi con metamorfismo attraverso il calore che può  determinare lo scioglimento della rocce e riportarle allo stato magmatico.

 

 

 

Lascia un commento